Cauto ottimismo da parte di Aci Lucca, che, attraverso le parole del direttore Luca Sangiorgio, commenta le nuove norme del Codice della strada in vigore dal 10 novembre.
«Con le nuove regole – commenta Sangiorgio – alcune richieste dell’ACI sono state recepite. Mi riferisco soprattutto al tema dei monopattini. Si può fare ancora di più, ma questo è un inizio. In questi mesi abbiamo segnalato a più riprese la necessità e l’urgenza di una regolamentazione sull’uso dei nuovi mezzi di locomozione: mezzi che non sono giocattoli ma che, se usati nel modo sbagliato, possono diventare pericolosi. Ci fa piacere, quindi, vedere che nel nuovo Codice della strada sia stato inserito l’obbligo di frecce e freni e soprattutto l’introduzione di divieti e limiti di velocità. Il monopattino, per quanto sia leggero, poco ingombrante e soprattutto divertente, non può circolare senza alcuna regola».
«Molto bene anche la penalizzazione severa per chi parcheggia negli stalli riservati ai disabili senza averne diritto: la strada è di tutti e tutti dobbiamo essere rispettati. Siamo soddisfatti anche dell’attenzione posta nei confronti della guida distratta dall’utilizzo di smartphone, cellulari, pc e tablet: la strada è un luogo che richiede la massima concentrazione. Ricordiamo che guidare “buttando” ogni tanto lo sguardo allo schermo del telefonino significa, nella pratica, guidare ad occhi chiusi per decine di metri».
«La strada – prosegue – deve essere un posto sicuro, accogliente per tutti gli utenti, dai più giovani ai più anziani, disabili e non. Un luogo capace di recepire anche le novità che la nostra contemporaneità impone, soprattutto per quanto riguarda un nuovo modo di concepire e vivere la mobilità. Se tutti rispettassimo il Codice della strada, usassimo il buonsenso e l’educazione, ci sarebbero molti incidenti in meno, tante multe sarebbero risparmiate e si salverebbero tante vite. Approviamo, dunque, le novità introdotte perché guardano proprio in questa direzione e ci auguriamo che sempre più l’educazione stradale entri pienamente nella cultura della nostra società, puntando sempre di più sulle scuole».